In vista della mobilitazione del 26 ottobre riportiamo il link di un articolo su E'nordest.it di Nicoletta Benatelli.
Articolo su ènordest.it
https://www.enordest.it/2024/10/20/a-venezia-una-catena-umana-per-la-pace/ènordest.it
In vista della mobilitazione del 26 ottobre riportiamo il link di un articolo su E'nordest.it di Nicoletta Benatelli.
Articolo su ènordest.it
https://www.enordest.it/2024/10/20/a-venezia-una-catena-umana-per-la-pace/ènordest.it
ORDINAZIONE DELLE MAGLIETTE “CESSATE IL FUOCO … io DIGIUNO …” DA PARTE DEI GRUPPI PARTECIPI DEL “COOR. NAZ. DIGIUNOPERLAPACE”.
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ISTRUZIONI STRAORDINARIE PER RICEVERLE A DOMICILIO ENTRO VENERDI’ 25 P.V.
(non per i
‘digiunanti’ che si riferiscono unicamente e direttamente alla chat
“Digiuno...”, e al relativo coordinamento costituitisi inizialmente attorno
all’iniziativa di Bernardino e Carlo e
ne seguono le iniziative pubbliche nel ‘veneziano’)
1) L’ordine va trasmesso in forma di semplice messaggio direttamente alla postazione personale in Telegram di Carlo Giacomini, reperibile facilmente dopo aver caricato nella rubrica del vostro smartphone il contatto col suo n. mobile 380 7094431.
2) L’ordine
va effettuato non individualmente ma per gruppo, da un Referente unico per
tutto il gruppo; se fosse necessario l’ordine può
essere integrato successivamente ma sempre solo dallo stesso Referente.
Dopo l’ordinazione, sarà con il medesimo Referente che coordineremo la
spedizione delle magliette (unificata ad un unico indirizzo per tutte la
magliette ordinate da quel gruppo) e il successivo pagamento, anch’esso unico
per tutte le magliette del gruppo.
3) L’ordine deve indicare il numero di magliette per ciascuna delle taglie richieste tra le varie che ci sono rese disponibili dal nostro fornitore (BellaTshirt) e indicate nella Tabellina allegata.
Le quantità richieste nell’ordine devono essere riferite esclusivamente a
quelle taglie così definite in quella tabellina (e non in forme generiche
tipo 1 magliette piccole, 2 più larghe, … ecc), distinguendo sempre quali sono
taglie UOMO e quali taglie DONNA.
ATTENZIONE
-Segnaliamo che opportunamente, la tabellina specifica le misure in cm di
ciascuna taglia, e quindi evidenzia bene che tutte le coppie di ‘taglie’
indicate dalla medesima lettera o sigla presentano misure in cm molto diverse
tra le due serie UOMO e DONNA, che le taglie Donna risultano sempre sono
sensibilmente più piccole di quelle Uomo.
Segnaliamo anche che nei precedenti ordini molte persone hanno trovato
soddisfazione ordinando la medesima taglia XXL-uomo, perché con le sue misure
sovrabbondanti ha garantito una buona vestibilità (e perfetta ‘visibilità’ !)
alla maglietta indossata sopra i normali indumenti anche invernali anche da
persone di diversa corporatura e altezza.
4) Il
messaggio d’ordine dovrà quindi contenere anche le seguenti ordinate
informazioni:
---
indicazione del gruppo locale che ordina
--- nome e cognome, e n. di telefono mobile del Referente d’ordine
---
la scelta del tipo di spedizione desiderato, tra la
soluzione veloce ‘Posta1/’PostaDeliveryExpress’ e quella più economica ‘Posta4’/’PostaDeliveryStandard’,
oppure di altro tipo ancora da voi adottata (vedi punto 7 più avanti)
---
indirizzo preciso cui successivamente far recapitare la spedizione delle
magliette (ed eventuali modalità particolari per il recapito). e nome,
cognome e n. di tel. mobile della persona che curerà il ricevimento della
merce (se diverso dal Referente)
---
l’autorizzazione (sì oppure no) a comunicare quel numero al corriere che
effettuerà la consegna (scrivendolo a chiare lettere sull’esterno della
busta/confezione di consegna; può essere di grande aiuto); --- come già
indicato, taglia per taglia, il numero delle magliette che vengono ordinate ---
il numero delle spille ‘Cessate il fuoco/io Digiuno per la Pace’ (fotocopie A4
a colori, da cui costruirete con ‘origami’ la spilla vera e propria); vedi
quanto indicato nel successivo punto 8).
Chi
ha anticipato in questo giorni in modo informale un ordine per il proprio
gruppo è pregato di re-inviarlo così completato.
Il pagamento dovrà avvenire solo a posteriori della completa soddisfazione dell'ordine, con un unico
versamento bancario comprensivo del complessivo costo delle magliette e della
spedizione (importo e riferimenti del
Conto Corrente verranno comunicati da Carlo al Referente, una volta effettuata
la spedizione).
BellaTshirt ci fa ancora il prezzo incredibile di circa 7 euro
(I.c.) a maglietta, che alla fine dobbiamo accrescere a n prezzo finale di 8
euro comprensivo anche delle nostre spese del viaggio a ritirare le
magliette al loro laboratorio (e delle fotocopie a colori della spillette); a
questo importo uguale per tutti verranno aggiunte su ciascun ordine le sue
specifiche spese di spedizione (vedi più avanti al punto 7 e nel blogspot) e
l’eventuale costo delle fotocopie a colori per le ‘spillette’ (se ne vengono
richieste in grande numero; vedi più avanti punto 8)
6) L'ordine deve arrivare a Carlo entro sabato 19 p.v. sera/notte; e dovrà essere 'perfetto', con tutte le informazioni qui sopra precisate.
Solo così sarà possibile, per BellaTshirt e per noi, farvi
arrivare le magliette stampate entro Giovedì 24 sera, così da poterle
sicuramente usare per la prossima Giornata nazionale del 26 p.v.
Degli ordini che pervenissero successivamente faremo
comunque la spedizione ma senza garantirvi quel data di recapito.
7) Per farvi recapitare in tempi utile le magliette stampate proponiamo di utilizzare le modalità 'Posta1'/'PosteDeliveryExpress' -per spedizioni di numeri superiori-, entrambi di Poste Italiane.
La modalità ‘Posta1’ -tipo ‘lettera’, possibile per le
spedizioni fino a tre magliette- garantisce che le spedizioni inoltrate entro
le ore 14 vengano recapitate al destinatario al 90% entro le successive 24 ore,
al più comunque entro le 48 ore (quest'ultima soglia forse anche alle 'località
disagiate'). Costa un pochino di più -ma non troppo- dei corrispondente servizi
base ‘Posta4’ (i costi -indicativi- secondo per le diverse grandezze del
pacco, li trovate precisamente nel nostro Blogspot, che indica anche il link
puntuale alle pagine specifiche del sito web di Poste Italiane)- .
Per la modalità tipo ‘pacchi’ ‘PosteDeliveryExpress’,
necessaria per spedizioni più consistenti, la garanzia al 90 % della consegna è
graduata tra 1 e 3-4 giorni secondo le località (vedere tabella apposita nel
Blogspot): se la vostra località di consegna rientra tra quelle con ‘obiettivo
3 giorni’, le magliette spedite così dovrebbero arrivarvi comunque entro
Venerdì (nelle scorse occasioni ha sempre funzionato così), però non lo
possiamo garantire al 100 %.
In alternativa, se non si pretende una consegna prima della ‘giornata
nazionale’, ci potete chiedere di usare i servizi più economici 'Poste4'/'PosteDeliveryStandard' (secondo la quantità spedita), che entrambi allungano quelle
garanzie di consegna su 4 giorni (da intendersi sempre come lavorativi L-V
escludendo quindi dal conto anche il Sabato).
Stiamo comunque verificando ulteriori diverse modalità per costi e
prestazioni. Potete anche voi cercare verifiche e opportunità efficaci per le
vostra zona; se ce le indicate cercheremo di adeguarci.
Come detto sopra, quindi, nella scheda dell'ordine dovete
indicare la vostra scelta tra ‘Posta1’/’PostaDeliveryExpress’ e ‘Posta4’-’PostaDeliveryStandard’,
oppure la modalità diversa ancora che preferite.
ATTENZIONE Se nell’ordine manca una vostra indicazione al riguardo, noi spediremo comunque
con ‘Posta1’/’PostaDeliveryExpress’.
Considerate che abbiamo più volte sperimentato che queste
spillette 'funzionano molto bene': si fanno vedere, leggere e capire bene, e
sempre suscitano curiosità e domande in chi incontriamo, quindi sono un
utilissimo (e simpatico) strumento per diffondere l'idea.
-------------------------
Tutti i tempi sopra prospettati ovviamente fanno affidamento sul collaborativo servizio 'di favore' degli ormai amici di BellaTshirt (che continuano a garantirci ogni volta lo stesso basso prezzo, tipico degli ordinativi massivi malgrado i nostri numeri finora siano stati per loro sempre modesti, e che sopratutto comunque continuano ad assicurarci di svolgere tutto il lavoro per noi praticamente in giornata. Ovviamente tutto questo contando che la complessiva ‘macchina’ loro (e in parte anche nostra; ordinazioni, ritiro, spedizioni, ) giri alla perfezione. Se invece qualcosa a noi o a loro andasse storto e non riuscissimo a rispettare le promesse, sappiamo che pazienterete ...
In più a tutto ciò, nel nostro blog www.digiunoperlapace.blogspot.com trovate altre informazioni utili per i gruppi che ordinano magliette per la prima volta:
--- le informazioni tecniche e commerciali sulla qualità (elevata)
della magliette e della stampa, sul loro peso e misure ripiegate (utili per
immaginare le caratteristiche della spedizione ecc.)
--- le istruzioni utile per il loro lavaggio
--- i prezzi (salvo errori) dei diversi scaglioni di peso delle
spedizioni 'Posta1'-'PosteDeliveryExpress'
--- i link alle specifiche pagine del sito web di Poste Italiane che precisano
regole e modalità di recapito di quel tipo di spedizioni e pure quelle della
spedizioni alternative meno costose
Tutte queste condizioni e modalità non muteranno per eventuali ordini integrativi futuri, che ogni gruppo potrà sempre richiedere (in quel caso con un numero minimo di 10 magliette).
Però se riuscite a evitare a BellaTshirt e a noi di ripetere tutta
questa fatica logistica e concentrare le richieste o necessità per il futuro
prossimo in questa odierna occasione, VE NE SIAMO GRATI !!.
Per info ulteriori non già comprese qui o spiegate nel resto del blogspot, telefonate (o messaggiate in Telegram) a Carlo.
7/10/2023 – 7/10/2024 un anno di continui orrendi massacri BASTA, CESSATE IL FUOCO !!! pace, giustizia e libertà per tutti i popoli del Medio Oriente
Presidio del 7 ottobre 2024 - Piazza Ferretto- Mestre |
Esattamente un anno fa venne perpetrata un’orrenda strage in Israele, subito dopo moltiplicata in una serie tuttora ininterrotta di immani massacri, nei territori palestinesi di Gaza e poi anche in CisGiordania e infine estesa anche in Libano Siria e Yemen, venendo di seguito. in modo ancora più sanguinario, a decenni di violenze in occupazioni, repressioni, attacchi e attentati, perpetrati da piccole e grandi organizzazioni e da interi governi statali, che ora rischia di ingigantirsi in un generale incendio di tutto il Medio Oriente.
Papa Francesco, con le parole del Patriarca di Gerusalemme Pizzaballa, ci invita a digiunare e a pregare per rompere questa orribile e inutile catena di violenze efferate Come semplici cittadini ormai da molti mesi stiamo proseguendo, in 100 qui e oltre 500 in altre città d’Italia, un DIGIUNO PER LA PACE a staffetta, per denunciare, anche con il nostro corpo, l'enorme gravità di questo attacco all'umanità, in solidarietà con tutte le vittime e per chiedere, con tutta la nostra forza di spirito ma anche fisica: "cessate il fuoco - cessate tutti i fuochi, ora !".
Condanniamo tutti, a gran voce a casa/lavoro/scuola, la pazzia di queste attività di guerra! Esigiamo ovunque e ogni giorno, dalla diplomazia internazionale, dal nostro governo e da tutte le nostre amministrazioni un fattivo impegno in azioni concrete per il cessate il fuoco e per nuove coerenti politiche di Pace!
interrompiamo subito ogni fornitura di materiale bellico italiano alle aree e ai paesi in guerra (interrotta ormai da anni verso Siria e Iran e organizzazioni a loro vicine, e che invece tuttora continua all’esercito israeliano, macchiando così anche l’Italia del sangue di migliaia di innocenti palestinesi e arabi bombardati ogni giorno anche con le ‘nostre’ forniture).
Tutti possiamo agire concretamente per ottenere il cessate
il fuoco :
- facendo il Digiuno per la Pace a staffetta, dichiarandolo
ovunque;
- aiutando in concreto le popolazioni di Gaza e le altre
bombardate e attaccate
- premendo su tutti i parlamentari locali per un voto del
Parlamento per la “Palestina Stato (3)
- B.D.S.(Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) boicottando imprese e progetti che sostengono l’oppressione e l’apartheid dei palestinesi (4)
- organizzando incontri privati e pubblici di dialogo con
tutti gli interlocutori possibili anche locali
Con i risparmi del digiuno soccorriamo le
vittime :
-progetto “PMRS ‘emergenza Gaza’” vedi nota a margine (1)
-progetto ”Neve Shalom ‘ospedali Gaza’”
entrambi da noi conosciuti e seguiti direttamente
Tutti i riferimenti e le informazioni nel ‘blog’."
“DIGIUNO PER LA PACE”
Info e riferimenti per tutte le
azioni proposte in: https://digiunoperlapace.blogspot.com
-------------------------------------- note a margine
nota (1)
Io aiuto chi aiuta a Gaza PMRS - Fonti di pace
Palestianian Medical Relief Society iban
IT45N0103001656000002624683 causale emergenza Gaza
- Obiettivi
- Storia
- Sviluppi
- Statuto
- Per collaborare
Obiettivi
L'Associazione Italiana Amici di Nevè Shalom Wahaat as Salam, come le sue 12 sorelle in altri paesi del mondo, sostiene moralmente e materialmente il Villaggio di NShWaS, favorisce i legami, i contatti, gli scambi tra i membri del Villaggio e coloro che, in Italia, ne condividono le idealità ed i progetti, e ne sostengono le attività e le realizzazioni. torna all'indice
Storia
L'Associazione Italiana Amici di NShWaS, è stata fondata il 19 giugno 1991 da Renzo Fabris, su sollecitazione del fondatore Padre Bruno Hussar che di Renzo Fabris era amico da anni. Renzo Fabris,( 1929-1991), dirigente d'azienda e professore universitario, è stato in Italia uno dei pionieri del dialogo cristiano-ebraico. Studioso rigoroso e appassionato,nei suoi numerosissimi scritti-alcuni dei quali sono stati raccolti in volumi pubblicati dopo la sua morte- ha sviluppato ed approfondito con sguardo anticipatore e lungimirante molti temi riguardanti sia il mondo dell'impresa che la realtà di Israele, nella storia e nel tempo presente. Bruno Hussar lo aveva messo a parte del suo "sogno", -la fondazione di un Villaggio dove famiglie ebree e palestinesi vivessero insieme nel mutuo rispetto delle loro culture,costruendo strumenti di educazione per una gestione pacifica del conflitto- coinvolgendolo perché ne diventasse il sostenitore in Italia. Renzo Fabris era dunque stato, dai primi anni '70, insieme a pochi altri, il referente in Italia per la creazione e lo sviluppo di una rete di amici, che progressivamente si ampliava, fino alla costituzione dell'Associazione, nel 1991.(vedi Statuto) torna all'indice
Sviluppi
Dal 1991 a oggi, l'Associazione è progressivamente cresciuta, sia come numero di aderenti e simpatizzanti, che come impegni educativi e di sensibilizzazione attivati nel nostro paese. Un contributo importante al suo sviluppo è stato dato dall'agenzia educativa CEM Mondialità, grazie anche all'azione convinta e appassionata di Domenico Milani, padre saveriano, che aveva voluto lanciare una campagna di sostegno e diffusione di questo progetto educativo in due successivi Convegni nazionali, 1987-89. Lo stesso Bruno Hussar era più volte venuto in Italia a raccontare come il suo "sogno" stesse diventando realtà, attirando l'attenzione dei media.(vedi Rassegna Stampa).
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nota (3)
vedi PROPOSTA DI LEGGE presentata dall'associazione "Schierarsi" il 28 giugno 2024 in Parlamento con una raccolta firme.
Testo
Proposta di legge recante: “Riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.”
Con la presente proposta di legge si intende riconoscere in modo esplicito e de jure lo Stato di Palestina.
La risoluzione dell’ONU numero 3237 del novembre 1974 ha riconosciuto all’OLP (organizzazione per la liberazione della Palestina) lo status di osservatore ritenendo opportuno aprire un costante dialogo internazionale per regolamentare congiuntamente ogni questione relativa all’autodeterminazione del popolo palestinese e giungere ad un processo di pace. La successiva risoluzione dell’ONU numero 43 del 1997 ha meglio definito il nome OLP
attribuendole in ogni documento ufficiale una più chiara qualifica di Stato, riconoscendo inoltre al nascente soggetto una serie di diritti e privilegi tra i quali la possibilità di essere ascoltato nei più differenti consessi internazionali in occasione di dibattiti riguardanti il territorio e la popolazione della Palestina. Ancora, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione n.67/19 nel novembre del 2012 riconoscendo alla Palestina lo status di osservatore permanente, come Stato non membro, conferendo uno status equivalente, in seno all’Onu, a quello riconosciuto allo Stato della città del Vaticano.
In attuazione dell’art.21 del Trattato sull'Unione europea (TUE) che precisa che l'azione dell'Unione sulla scena internazionale ha, tra gli altri, le finalità di preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, il Parlamento Europeo con la risoluzione 2014/2964 ha approvato, con larga maggioranza, il riconoscimento dello Stato di Palestina non mancando di ricordare che il fine da perseguire attraverso la ricerca della creazione dei due Stati rientra nella competenza dei singoli Stati membri e ponendosi, quindi, come uno strumento di indubbia rilevanza politica sovranazionale e caratterizzandosi per una sua sollecitazione rivolta, sia pure indirettamente, agli stessi Stati membri dell’Unione Europea.
Lo Stato di Palestina oggi è riconosciuto da un numero di Paesi che rappresenta circa l’80% della popolazione mondiale, pari a più del 70% dei membri delle Nazioni Unite. Il processo di pace avviato dagli accordi di Oslo del 1993-1995 si è, di fatto, arrestato con l'uccisione di uno dei firmatari degli accordi stessi: il Primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, assassinato nel novembre 1995 da estremisti israeliani contrari allo smantellamento delle colonie e alla costituzione dello Stato di Palestina.
2
I tragici eventi occorsi dal 7 ottobre 2023 non lasciano spazio ad ulteriori rinvii rispetto alla necessità di coinvolgere in un tavolo di mediazione due popoli che abbiano entrambi la medesima dignità di cittadini di uno Stato libero, indipendente e sovrano. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al vertice del Cairo per la Pace del 21 ottobre 2023 ha espressamente dichiarato che: “... il Popolo Palestinese deve avere il diritto a essere una Nazione che si governa da sé, in libertà, accanto a uno Stato di Israele al quale deve essere pienamente riconosciuto il diritto all’esistenza e il diritto alla sicurezza. Su questo l’Italia è pronta a fare assolutamente tutto ciò che è necessario...”. Di fatto l’Unione Europea e le Istituzioni Italiane intrattengono, ormai da diversi anni, solidi rapporti di natura diplomatica e istituzionale con la Palestina, così come, tra altro, reso di pubblico dominio da quanto riportato attraverso il sito web ufficiale del Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme. Tutte le più alte Istituzioni italiane incontrano con frequenza ormai costante, e da diversi anni, i rappresentanti omologhi delle Istituzioni palestinesi intrattenendosi nei diversi incontri formali dai quali emerge costantemente la posizione condivisa dalle parti di non poter ulteriormente rimandare il processo di riconciliazione israelo-palestinese, per il bene di tutta la comunità internazionale. Contribuire in modo concreto al processo di pace nella regione, da ricercare anche attraverso la soluzione del riconoscimento dei due Stati, di Palestina e di Israele, è uno degli obiettivi frequentemente dichiarato dalle più alte Istituzioni italiane in ogni occasione di incontro con le Autorità palestinesi. Crescenti negli anni e sempre più solidi sono ormai anche i rapporti di natura economica, di cooperazione e di ricerca in ambiti di interessi comuni e che le nostre istituzioni supportano attivamente, assieme all’impegno della società civile italiana che ha raggiunto, con gli operatori privati e gli enti locali palestinesi, un altrettanto ampio e crescente interesse condiviso. Secondo i dati di Eurostat sulle attività di import-export, l’Italia ha registrato negli anni crescenti scambi commerciali verso i territori palestinesi raggiungendo livelli molto alti. (A gennaio 2022 per un valore pari a 2,4 milioni di Euro, in aumento rispetto agli 1,5 milioni di Euro dello stesso mese del 2021, pari a un +57,4%).
L’approvazione di questa proposta di Legge, a giudizio dei promotori e dei sottoscrittori, è indispensabile per fare un passo avanti verso la fine delle sanguinose vicende del Medio Oriente attuando i principi cardine della nostra Carta Costituzionale che pone l’Italia come soggetto mediatore nella risoluzione dei conflitti.
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3
INIZIATIVA LEGISLATIVA POPOLARE AI SENSI DELL’ART.71 DELLA COSTITUZIONE
Art.1
L’Italia riconosce lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.
Art.2
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta
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nota (4)
BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. Il movimento BDS sostiene la parità di diritti per tutte e tutti e perciò si oppone ad ogni forma di razzismo, fascismo, sessismo, antisemitismo, islamofobia, discriminazione etnica e religiosa. (https://bdsitalia.org)
COMUNICATO
BDS Italia condanna fermamente il divieto posto dalla Questura di Roma allo svolgimento della manifestazione del 5 ottobre indetta dalle associazioni e dalle comunità palestinesi, a cui aveva deciso di aderire. Il divieto, con la motivazione pretestuosa di evitare una “celebrazione” del 7 ottobre e di prevenire scontri e attacchi antisemiti, in realtà ha obbedito alle richieste di forze politiche che sostengono Israele e di gruppi sionisti.
Il governo sta già mettendo in pratica, prima ancora della sua approvazione da parte del Parlamento, il ddl 1660 sulla sicurezza pubblica, che mira a colpire ogni protesta e manifestazione di dissenso introducendo una serie di reati che non si erano mai visti neanche in vigenza del famigerato codice fascista Rocco.
Il governo è complice degli eccidi in corso sui vari fronti di guerra e non ha alcuna sensibilità per il genocidio del popolo palestinese: 42.000 morti di cui il 70% donne e bambini, a cui vanno aggiunte decine di migliaia di dispersi, e oltre 100.000 feriti. Il Libano rischia di diventare un’altra Gaza, con migliaia di morti e feriti, col rischio che la guerra coinvolga altri stati.
Israele dice di volersi liberare delle “organizzazioni terroristiche” tanto a Gaza che in Libano, ma sta compiendo atti di terrorismo di stato, bombardando e costringendo all’evacuazione intere popolazioni, con l’intento di attuare una pulizia etnica, condotta con sommo disprezzo dei vivi e dei morti. Le azioni che compie sono di una ferocia e disumanità inaudite, ma può permettersele perché Stati Uniti, in primo luogo, ed Europa al seguito, con l’Italia in prima fila, lo assistono e lo sostengono, garantendogli una impunità totale.
Questa impunità è costruita su decenni di violazione del diritto internazionale e sulla complicità internazionale, diretta e indiretta. Ogni stato che ha armato, finanziato o giustificato le atrocità di Israele, ogni società, istituzione, media, fondo di investimento che ha continuato a fare affari come al solito con Israele o con le sue istituzioni è complice. Tutti questi condividono la responsabilità del genocidio e devono essere tenuti a rispondere di questa responsabilità.
È necessario rompere il muro del silenzio, della disinformazione e dell'indifferenza e rilanciare ancora con più forza e determinazione iniziative per chiedere il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e la fine del regime israeliano di colonialismo, occupazione e apartheid.
In particolare, anche in Italia dobbiamo rafforzare le iniziative per colpire le complicità di governo, aziende, istituzioni e università che garantiscono il sostegno ai crimini di Israele e gli garantiscono l’impunità: azioni di boicottaggio e disinvestimento e la richiesta di sanzioni internazionali contro Israele, incluso un embargo militare con lo stop alle forniture di armamenti a Israele e la fine di ogni forma di cooperazione nel settore militare e della sicurezza. È così che possiamo esprimere la nostra solidarietà concreta al popolo palestinese e a quello libanese.
BDS Italia rivendica il diritto di manifestare liberamente contro ogni censura e divieto, a fianco del popolo palestinese che resiste allo spietato regime di oppressione e alle strutture dell’oppressione coloniale di Israele e lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.
Coordinamento Nazionale Digiuno perla Pace, verbale incontro del 03.10.2024
presenti:
Giulio Boschi – Bologna
Sergio Serra – Spinea (VE)
Pietro Moretti – Alessandria
Andrea Trentini – Rovereto (TN)
Maurizio - Vittorio Veneto (TV)
Giovanni Leone – Venezia
Maria Corvelli – Foggia
Donatella Marcesini – Pisa
La prima parte dell’incontro è stata dedicata alla valutazione della situazione e della nostra azione, si constata che alla staffetta del digiuno si sta riducendo in termini la partecipazione, si evidenzia che manca la spinta trainante dei digiunanti lunghi e anche il coordinamento nazionale sconta il deficit organizzativo determinato dal fatto che lo scrivente non è più dedicato a tempo pieno e solo all’azione del digiuno.
Sono state fatte poi considerazioni sulla politica mondiale, sulla preoccupante evoluzione che stanno prendendo i conflitti ed in particolare, sul conflitto in Palestina, si constata l’ipocrisia delle affermazioni ufficiali, che sembrano essere in sintonia con le nostre richieste e la completa inazione.
Sembra che, aldilà delle affermazioni ufficiali, ci si aspetti che Israele faccia il lavoro sporco.
Per questo si pensa sia necessario lavorare anche sull’informazione che vada oltre alla cronaca scandalistica su cui si sta creando una assuefazione.
Ci si è chiesti come andare oltre alla dimensione dell’essere solo testimonianza.
Lunedì 7 Papa Francesco ha indetto una giornata di digiuno e preghiera per la Pace e si ritiene che questo possa essere un’opportunità per noi anche se sembra difficile riuscire ad organizzare qualcosa per lunedì.
Dopo questi articolati interventi di cui spero aver riportato nella sintesi i passaggi fondamentali, si sono prese le seguenti decisioni:
di aderire alla giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il giorno 7 di ottobre. Come coordinamento abbiamo constatato la difficoltà ad agire collettivamente per cui si invita ciascuno di aderirvi individualmente. Le realtà locali valuteranno se riusciranno ad organizzare presidi o veglie di preghiera;
di scrivere a Papa Francesco per far conoscere l’esperienza del digiuno per la pace e la sua articolazione in Italia;
di rimanere, come obiettivo comune, ancorati alla guerra in Palestina ma di rivedere il comunicato aggiungendo ai 4 punti il punto sul riconoscimento della Palestina come stato ed un punto sulla corretta informazione, su una informazione che parli anche di Pace;
si invita a segnalare alla segreteria del coordinamento chi partecipa al digiuno a staffetta in modo da poterne dare conto (digiunoperlapacevenezia@
si è stabilito di cercare di concentrarsi su un unico giorno o al massimo 2 vicini, come giornata nazionale di digiuno. Le prossime date per il digiuno nazionale sono il Venerdì 25 e Sabato 26 ottobre;
di stabilire che il prossimo incontro si terrà il 7 novembre alle 20,30
Mi pare di aver riportato il tutto, qualora vi siano dimenticanze o imprecisioni vi chiedo di integrare.
Saluti di Pace
Bernardino
Oltre 100 persone hanno digiunato in occasione della settimana di iniziative legata al Digiuno nazionale per la Pace e hanno partecipato agli eventi organizzate in alcune sedi.
Da Febbraio vari gruppi in tutta Italia (alcuni gruppi anche da un anno) si stanno impegnando in un digiuno a staffetta per la Pace. Oltre 500 persone, in modi e forme diverse, hanno digiunato per la Pace, alcune in modo continuativo per oltre due mesi, altre per 15 giorni, altre per una settimana, alcuni per 3 giorni, ma la prevalenza per un giorno alla settimana e alternandosi, dando vita ad una staffetta che da febbraio non ha mai smesso.
I venti di guerra spirano sempre più forti e per opporsi queste persone hanno messo in gioco il proprio corpo come forma collettiva di protesta, come comunanza con chi soffre e, per i credenti, come forma di preghiera che accomuna molte religioni.
Le persone coinvolte hanno una provenienza trasversale sia sociale che politica ma sono accomunate da un profondo desiderio di Pace.
Quindi; nell’ultima settimana di settembre hanno digiunato digiunato e sono state organizzate le seguenti iniziative:.
Alessandria: 27 settembre 6 persone hanno digiunato:
Foggia: 21 e 28 settembre 30 persone
Rovereto: 26 – 27 – 28 settembre 28 persone
(https://www.rovepace.org/?p=4369)
In vista della mobilitazione del 26 ottobre riportiamo il link di un articolo su E'nordest.it di Nicoletta Benatelli. Articolo su èno...